Non
è soltanto un grigio corpo celeste, anche la Luna ha la sua parte
importante nell’esistenza della Terra.
C’è da dire anzitutto che
la composizione della Luna è simile agli strati terrestri
superficiali, in conseguenza di una collisione avvenuta all’epoca
della loro formazione. Ma per capirne il valore bisognerebbe pensare
a cosa potrebbe succedere se la Luna non esistesse.
La ripercussione
più immediata sarebbe l'assenza delle maree prodotte dall'attrazione
della Luna rispetto alla Terra: l'effetto sarebbe quello di avere
giornate più brevi, praticamente dimezzate. Questo perchè il
rallentamento della rotazione terrestre provocato dalle maree allunga
il periodo di luce. Le acque subirebbero una diversa dislocazione e
ne risentirebbe drasticamente anche il clima, che diventerebbe
estremamente instabile per effetto dei disturbi provocati dai pianeti
e dal Sole (si avrebbero bruschi passaggi dal freddo polare al caldo
torrido, con episodi catastrofici).
L'alternarsi equilibrato delle
stagioni lo dobbiamo sempre all'influsso della Luna che mantiene
quella particolare inclinazione della Terra, non perpendicolare al
suo piano orbitale, che favorisce la distribuzione dei raggi solari.
Gli animali notturni avrebbero avuto una diversa evoluzione, anche i
mesi non sarebbero esistiti e avremmo un calendario suddiviso in
anni. Inoltre, molti fenomeni straordinari, come la barriera
corallina, o lo stesso ciclo dell'agricoltura, non esisterebbero in
quanto strettamente soggetti all'influenza lunare.
Ma l'ipotesi di
una “sparizione” della Luna potrebbe realmente verificarsi? Un
astrofisico della NASA afferma che ciò sia impossibile, per quanto
il satellite si stia effettivamente allontanando da noi al ritmo di
qualche centimetro l'anno... ma tale processo sarà limitato al
raggiungimento di un'ampiezza orbitale pari al 50% in più rispetto
all'attuale. Potremmo ritrovarci con la durata dei mesi raddoppiata
ma quel giorno è lontanissimo, si parla di qualche miliardo di anni,
e allora il nostro Pianeta dovrà misurarsi con problemi di ben altra
gravità.
C.Orecchini ©