Era una chiesa di Roma, nel rione
Borgo, nella piazza omonima. Chiesa e piazza furono distrutte nel
1937 per la costruzione di via della Conciliazione.
Il santuario si trovava a Roma, nel rione Borgo, lungo il lato est di piazza Scossacavalli. Mentre la facciata guardava verso ovest, e aveva di fronte il Palazzo dei Convertendi e la fontana del Maderno, il lato meridionale si affacciava sulla strada di Borgo Vecchio.
Il nome della chiesa ispirò una pia
leggenda. Quando Elena, madre di Costantino il Grande, tornò a Roma
dal suo viaggio in Terra Santa, portò, tra le altre reliquie, due
pietre: quella sulla quale Gesù venne presentato al tempio di
Salomone, e quella del sacrificio di Isacco. L'imperatrice era
intenzionata a donare entrambe le pietre alla Basilica di San Pietro,
ma quando il convoglio arrivò nel luogo in cui la futura chiesa
sarebbe sorta, i cavalli rifiutarono di proseguire oltre, nonostante
venissero scossi più volte.Vista l'impossibilità di proseguire, in
quel luogo fu costruita una cappella per ospitare le due pietre, e
questa dette origine alla chiesa.
Nel 1520 la cura della chiesa venne
affidata alla confraternita del Santissimo Sacramento. Questa
associazione nacque in Borgo nel 1509. I confratelli indossavano un
sacco tessuto con stoffa bianca. Questa veste aveva una piccola
figura ricamata sulla spalla sinistra, rappresentante un calice
vermiglio dal quale sorgeva un'immagine di Cristo a braccia aperte.
La confraternita si impegnava a fornire un medico e un barbiere ai
poveri della parrocchia.
San Giacomo venne sottoposta a restauri
importanti nella prima metà del 17° secolo e nella seconda metà
del 18° secolo. La chiesa fu danneggiata durante l'occupazione
francese di Roma sotto Napoleone, e restaurata di nuovo nel 1810 e il
1880, quando tutti i basamenti in pietra furono rimossi. Nel 1825 San
Giacomo perse il suo stato di parrocchia. Nel 1927 il santuario venne
colpito da un incendio che danneggiò diverse opere d'arte, e nel
1929 venne assegnato al l'istituto religioso dei Figli della Divina
Provvidenza.
Nel 1937 l'edificio venne demolito (il termine ante quem
per la fine dei lavori è il 30 settembre 1937), nel contesto dei
lavori per la costruzione di via della Conciliazione. Mentre tutte le
opere d'arte vennero date in custodia prima al Capitolo di San
Pietro, poi al Museo Petriano (poi demolito per la costruzione della
Sala Nervi), alcuni affreschi che decoravano la cappella furono
staccati e sono ora esposti al Museo di Roma. Alcuni elementi della
facciata, incluso il portale di travertino del 17° secolo decorato
da teste di cherubini, sono conservati nel magazzino comunale presso
il Bastione Ardeatino. Le due presunte pietre del sacrificio di
Isacco e della presentazione di Gesù al Tempio di Salomone vennero
rimosse, e all'inizio degli anni novanta del novecento furono
collocate nella chiesa dei Santi Michele e Magno in Borgo (la chiesa
nazionale degli olandesi a Roma): la pietra della presentazione è
ora utilizzata come altare maggiore della chiesa.
(tratto da Wikipedia)