sabato

Una giornata "da disabile"


Mi è capitato di imbattermi in alcune iniziative di persone, giornalisti o meno, che hanno voluto sperimentare le difficoltà della condizione di disabile. In sostanza hanno trascorso una giornata intera sopra una sedia rotelle, documentando passo passo ogni momento della giornata: in casa, per strada, al lavoro ecc..
In un comune del nord Italia, è stata addirittura organizzata una giornata cittadina tutti sulla sedia a rotelle, dal sindaco agli abitanti..
Di primo pelo, la cosa potrebbe sembrare ammirevole, pensando sia frutto di grande sensibilità verso le persone non deambulanti. Ma poi, con una riflessione più profonda, si arriva a comprendere che, l'unica utilità potrebbe derivarne solo se tale esperimento fosse fatto con lo scopo di testare le difficoltà causate da servizi inefficienti e barriere architettoniche e quindi finalizzato al potenziamento dei primi e alla rimozione delle seconde. In sostanza, un esperimento che avrebbe senso solo se fatto da esponenti politici competenti. Ma questo non è.

E allora, pensare di organizzare una cosa simile solo per "sperimentare" la condizione di disabile e riempirci un articolo o un blog, significa banalizzare la vita di queste persone, mancare di rispetto alle loro esistenze.

E coinvolgere la gente in eventi di questo tipo, significa ridurre tutto ad una triste mimazione di una realtà che invece merita un atteggiamento più che dignitoso. Non si può neanche lontanamente pensare che, facendo sedere lì sopra qualcuno per un giorno, si possa sensibilizzarlo verso il mondo dei disabili. La sensibilità e la civiltà devono esserci a prescindere da tutte le "prove" del mondo.

Ed è ancor più deplorevole, provare a passare una giornata da disabile e poi scendere da quella sedia, senza poter o voler fare qualcosa di concreto per migliorare la qualità della vita di persone meno fortunate.

(Cri.Orecchini - foto: flikr.com)
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