martedì

Un grande progetto immobiliare: a Dubai presto una copia di Portofino


Ma che c’entra il celebre borgo ligure con la metropoli simbolo della grandeur saudita? La notizia è ufficiale con tanto di sigillo sulla prima pagina del Secolo XIX: «La Portofino di Dubai vuole l’anima del Borgo». Il principale quotidiano ligure
entra nei dettagli: «Non sarà una semplice copia: gli Emirati sono decisi a importare nei mesi invernali anche ristoratori e artigiani locali».
Insomma, l’«anima» di Portofino.
Ma sarà mai possibile ricostruire a Dubai l’atmosfera «romantica» di Portofino?
L’impresa, in realtà, è meno ardua di quanto si possa credere. Portofino - quella originale - di «romantico» ha infatti solo una patina da cartolina ad uso e consumo del perenne Truman show formula turistica.
Esattamente come accade per altre città specchio dell’italianità nel mondo con in testa Venezia, Roma e Firenze: tutti simboli, non a caso, già clonati in varie parti del modo con tanto di scenografie di cartapesta.
Ora è arrivato il turno anche di Portofino.
Le cifre fanno impressione: 1.300 milioni di euro di investimento, 35mila abitanti previsti, 3 anni di tempo previsti per realizzare il progetto. A mettere mano alla calcolatrice (e alla borsa) è lo sceicco Manea Bin Hasher Al Maktoum, che a Dubai è un nome noto come quello di Mastella a Ceppaloni.
Un grande progetto immobiliare che vedrà riprodurre, in un’area chiamata «The World», una parte delle «bellezze e delle atmosfere di Portofino».
Lo sceicco vola alto, forse anche troppo: «Non riprodurremo soltanto case e zone verdi, ma ci saranno anche scambi culturali tra il vostro paese e Dubai, con molte aziende coinvolte in quello che si annuncia come una delle maggiori iniziative legate all'Italia negli Emirati Arabi Uniti».
Ma come la mettiamo con il discorso dell’«anima»?
«Il progetto - fanno sapere gli strateghi dell’operazione - prevede il coinvolgimento di molte attività economiche di Portofino, dai ristoranti agli artigiani, che potranno avere l'opportunità di avere degli spazi in questa area dedicata a Portofino a Dubai.
L'intenzione dello sceicco è di portare a Dubai le atmosfere e persino alcune delle persone che animano Portofino, una grande opportunità per diverse aziende italiane.
Un progetto che insomma non vuole creare un doppio di plastica, ma un area dedicata a un angolo bellissimo d'Italia, un vero e proprio omaggio al Belpaese». La «Al Portofino» versione Emirati Arabi Uniti condividerà l’isoletta artificiale fianco a fianco con alcune altre località di grido per bellezza e mondanità, come le francesi Saint Tropez e Port Grimaud.
Già nei mesi scorsi, il sindaco di Portofino aveva scritto una lettera d’intenti sul progetto della Portofino degli Emirati Arabi allo sceicco, che aveva già fatto una prima visita in Comune per spiegare l’idea e i primi passi dell’operazione. L’estate scorsa le trattative si sono intensificate e da oggi si può parlare di «fase operativa».
Proprio per «ricreare la tipicità di Portofino», da Dubai è arrivata la richiesta che alcuni portofinesi, finita la stagione estiva, si trasferiscano in terra d’Arabia per portare tra le sabbie saudite «l’indole più genuina dalla gente del Borgo».
Per l’esattezza gli emissari dello sceicco hanno chiesto che i portofinesi vadano a Dubai, «per modellare quello che verrà creato, anche nello spirito del posto».
Era la metà degli anni Novanta, quando un gruppo di facoltosi giapponesi si intestardirono per ricreare la «Portofino d’Oriente». Fu un fiasco. Non così la «copia», tutt’ora operativa, del «Portofino Bay Resort» in bella mostra all’Universal Studios di Orlando. Anche Las Vegas ha il suo angolo di Portofino: al superlussuoso «The Palazzo», al 3325 di Las Vegas Boulevard South, viene promesso di «vivere il lusso e la bellezza dei posti più chic d’Italia, Portofino compreso». Pare che lo chef (americano doc) cucini «ottimi» spaghetti al pesto.


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