domenica

Anziano is the new giovane!



Gli anziani sono “i nuovi giovani” di oggi? E' giusto riflettere su questo, visto che la terza età si riscopre attiva e creativa in ogni ambito, soprattutto sociale. I ritmi di oggi accelerano la velocità, si vive in un tempo frazionato fatto di “frame” sempre più brevi, macinato più che vissuto, che rispecchia una realtà virtuale che ci sta assorbendo totalmente. In un simile contesto si perde il riguardo e l'interesse per tutto ciò che non è al passo con questo respiro spasmodico, e gli anziani sono i primi a ritrovarsi a vivere un'esistenza marginale che li relega tuttalpiù a essere a disposizione di figli e nipoti. Viene rinnegata quella valenza che le società antiche non si erano fatta sfuggire, quando la terza età era considerata una ricchezza, un bacino di esperienza e saggezza a cui poter attingere e far riferimento nelle scelte più importanti della comunità. Oggi più che mai dovremmo rivalutare il potenziale di questa parte della popolazione.
 
Quando si diventa anziani?

In Italia la soglia di anzianità, che fino a poco tempo fa scattava ai 65 anni di età, è stata posticipata. La SIGG – Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – ha infatti proposto di portare a 75 anni l'età per definire una persona “anziana”. Le motivazioni si troverebbero nel fatto che un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40enne di trent'anni fa, mentre un 75enne di oggi corrisponde a un 55enne del 1980. Inoltre larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma. Considerare anziano un 65enne risulterebbe oggi anacronistico. L'Università di Goteborg in Svezia ha dimostrato che gli odierni 70enni sono più svegli dei coetanei di trent'anni fa, mentre la rivista Scientific American ha avanzato l'ipotesi che i 100 anno siano i nuovi 80. La “vecchiaia”, secondo una metodologia attualmente usata, scatterebbe a 85 anni.


Invecchiamento inteso come maturità
Le varie fasi della vita di un essere umano dovrebbero essere concepite in ragione di uno sviluppo che inizia alla nascita e non cessa mai, in un continuo arricchimento attraverso l'esperienza. È solo nel momento in cui si smette di sperimentare, che il senso della vita si blocca. La persona che invecchia continuando a sentirsi attiva e utile non smette mai di maturare e raggiungere una sempre maggior comprensione degli eventi, per poi poter donare agli altri la sua preziosa consapevolezza. Papa Giovanni Paolo II, nella sua “Lettera agli anziani”, scriveva che “La vecchiaia accresce la sapienza, dà più maturi consigli. È l'epoca privilegiata di quella saggezza che in genere è frutto dell'esperienza, perché il tempo è un grande maestro”.


(C.Orecchini ©)

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