Secondo il documento contenuto nella
bozza di legge delega cosiddetta della “Buona Scuola”, le
classiche tre prove scritte, per gli studenti che affronteranno
l'esame di maturità, saranno ridotte a due: quella di italiano e
quella specifica del proprio indirizzo di studi. La famigerata terza
prova (domande con risposte a crocetta), in effetti è stata oggetto
di non poche polemiche che l'hanno tacciata essere di totalmente
inutile, conferendo peraltro un potere decisionale eccessivo ai
professori di classe. La terza prova potrebbe essere sostituita da un
nuovo test Invalsi (italiano, matematica, inglese) da svolgersi al
computer, che dovrebbe servire a mantenere uniforme la valutazione
tra il Nord e il Sud dell'Italia. Tale valutazione non influirebbe
sul voto finale, ma verrebbe riportata sulla scheda dello studente.
Le novità non si fermano qui, nel
colloquio orale gli studenti dovranno esprimersi relativamente ai
progressi conseguiti nell'ambito del progetto di alternanza
scuola/lavoro riferito all'ultimo triennio scolastico (consiste nella
realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati,
sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa,
sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le
rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti
pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili
ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione
lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro
art.4 D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77 – fonte: Miur). Anche i punteggi
saranno assegnati con modalità differenti: pur restando in centesimi
il voto finale, ogni studente, in base al proprio curriculum
scolastico, potrà “aggiudicarsi” 15 punti in più, quindi
arrivare a 40, invece dei 25 previsti attualmente.
Inoltre, per
ciascuna prova scritta sarà possibile ottenere un massimo di 20
punti invece di 15, mentre per l'esame orale il tetto massimo scende
dai 30 punti ai 20. Si discuterebbe anche sulla composizione della
commissione esaminatrice, che potrebbe mantenere le caratteristiche
attuali (tre professori interni e tre esterni), oppure tornare a
quella con tutti i professori interni ed uno solo esterno.