Il
progetto Scuola al Centro,
finanziato dal MIUR, si prefigge di combattere l'emarginazione
giovanile nelle periferie cittadine più a rischio.
Una
scuola che viva oltre il canonico periodo dell’anno scolastico, che
rimanga aperta il pomeriggio, il sabato e anche nei giorni di
vacanza. Non più relegata a simbolo di educazione e istruzione, la
scuola vuole trasformarsi anche in luogo d’accoglienza e
aggregazione per
combattere il disagio giovanile che colpisce particolarmente alcune
aree cittadine.
Sono questi i presupposti che hanno dato vita al progetto Scuola al
Centro, per il quale il Ministero dell'Istruzione ha stanziato dieci
milioni di euro per iniziative che vogliano tenere aperti i cancelli
degli istituti scolastici tutto l’anno. Il finanziamento è
destinato ai contesti più a rischio, nello specifico individuabili
nelle zone periferiche di quattro città: Roma,
Napoli, Palermo e Milano.
Il ministro Stefania Giannini, che ha recentemente firmato il
decreto, sottolinea come proprio nelle periferie, dove
l’emarginazione e la dispersione possono accentuarsi, sia
importante avere una scuola che appartenga alla comunità e diventi
anche seconda casa. Nel progetto saranno coinvolti circa settecento
istituti che potranno usufruire di un budget
di 15 mila euro ciascuno.
A settembre prossimo il finanziamento verrà integrato con
un’ulteriore somma che permetterà di allargare l’iniziativa ad
altre cinquemila scuole italiane. I progetti dovranno essere
finalizzati a uno o più ambiti, tra: auto-imprenditorialità;
avvicinamento alla musica; attività sportive pomeridiane; laboratori
artistico-espressivi e promozione dell'inserimento del cinema e del
teatro a scuola; diffusione della lettura; attività per la
conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla
cittadinanza attiva. Le attività potranno essere svolte in
collaborazione con altri istituti scolastici, università,
associazioni, enti locali e cooperative. Per informazioni più
dettagliate consultare il sito del MIUR.