mercoledì

Microchip al cane, come fare

 


Il dispositivo obbligatorio è necessario per l'identificazione del cane e si effettua entro il 2° mese di vita del cucciolo.

Come riporta il sito del Ministero della Salute la procedura passa attraverso i servizi veterinari delle ASL competenti sul territorio o a medici veterinari abilitati ad accedere all’anagrafe regionale degli animali d’affezione. Il veterinario pubblico o privato, al momento dell’applicazione del microchip, rilascia il certificato d’iscrizione all’anagrafe

Prima del 2005 veniva praticato un tatuaggio all'interno della coscia destra dell'animale. Se il tatuaggio è ben leggibile non c’è necessità di microchip.

Com'è fatto, dove si inietta

È un piccolo dispositivo elettronico innocuo, di forma cilindrica di 11 mm di lunghezza e 2 mm di diametro, rivestito di materiale biocompatibile, che viene iniettato sotto la cute del cane con una speciale siringa sterile monouso, al suo interno contiene un codice numerico che identifica inequivocabilmente il cane stesso. Non ha carica, il circuito è attivato dal campo elettrico del lettore che è in grado di rilevare il numero al suo interno (il codice a 15 cifre). 

La fabbricazione segue standard definiti da norme internazionali: qualsiasi sia il produttore, i microchip sono costruiti in modo analogo e non c’è rischio che due microchip abbiano lo stesso numero quindi non ci può essere sovrapposizione dei codici. Viene iniettato nel sottocute della porzione media sinistra del collo, dietro l’orecchio sinistro.


(ph:pixabay)

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