mercoledì

Il nuovo ISEE blocca il progetto di vita delle persone disabili



Nell'illusorio scopo di volersi definire un strumento di giustizia atto ad intervenire solo sui redditi maggiori, il nuovo ISEE fallisce miseramente di fronte alla realtà della disabilità. 
Il meccanismo con il quale si attua è, come sempre, studiato da chi di disabilità non ne capisce nulla. O peggio, ne è a conoscenza ma non guarda in faccia a nessuno. 
Si batte cassa anche sui redditi dei disabili giustificandosi con il voler individuare i più abbienti, ma non si fa altro che trascinare con se' tutta una categoria comunque più debole, magari colpevole di possedere la casa in cui vive.
E in un paese dove la spesa per il sociale si avvicina nemmeno all'essenziale sopravvivenza, inserire nel computo dei redditi ISEE anche l'assegno di accompagno, le pensioni, le indennità, i contributi per la vita indipendente, gli assegni di cura, i contributi per l'abbattimento di barriere architettoniche, è semplicemente vergognoso. L'esempio tratto da handylex ci mostra quanto machiavellico possa essere il computo studiato a tavolino da tali menti paranoiche.
Tenete conto che la fattispecie riguarda il livello di disabilità ritenuta massima:
 
Nucleo con persona minorenne non autosufficiente
    1.    si computa il reddito da lavoro o da pensione di anzianità o vecchiaia
    2.    si sommano gli altri redditi o introiti anche se esenti da IRPEF
    3.    si somma l’indennità di accompagnamento (circa 5960)
    4.    si detrae una franchigia di 9500 euro
    5.    si detraggono spese sanitarie (esempio ausili) fino a 5000 euro
    6.    si detrae la spesa per la badante o per l’assistenza personale fino a 9500 euro
    7.    Si detrae una parte dell’eventuale contratto di affitto
    8.    Si operano le altre detrazioni relative al reddito da lavoro o da prestazioni previdenziali o assistenziali
Nota: si applica la franchigia di 3000 euro per redditi da lavoro o assimilati, pari al 20% dei redditi stessi o in alternativa fino 1000 euro sui redditi da pensione (comprese le prestazioni assistenziali), pari al 20% dei redditi o prestazioni stesse  -

In questi giri di addizioni e sottrazioni, risalta il fatto che tutte queste voci generiche si concretizzino poi in quelle prestazioni che lo stato dovrebbe ritenere intoccabili perchè necessarie al progetto di vita di ogni persona disabile: vedi l'assistenza scolastica e domiciliare, il trasporto, gli ausili, ecc. 
A queste si aggiunge anche il reddito derivante da una eventuale proprietà immobiliare.
Pensiamo a quanti genitori o nonni di ragazzi disabili hanno in cuore di lasciare al proprio caro una casa che gli garantisca almeno il luogo dove vivere e fanno sacrifici incredibili per realizzare questo: con il nuovo ISEE ciò non è più possibile in quanto penalizzante ai fini dell'assistenza.
Pensiamo ad una persona disabile che vuole tentare di conquistare una sua indipendenza e realizzare un progetto di coppia. Nemmeno questo è ragionevolmente conveniente, sulla base del nuovo ISEE.
 
Allo stato attuale il nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente rischia fortemente di penalizzare la disabilità, di intralciare e bloccare il già difficile percorso di integrazione sociale, di creare un'ingiustizia ancora più marcata. 

Ancora una volta è il cittadino debole a pagare e a subire vessazioni senza fine.
 "Salva Italia"? Sarebbe appropriato dire "Ammazza Popolo".


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