martedì

Kandinsky e il suono dei colori

"Mi sembrava che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita". (Wassily Kandinsky)


In questa frase del famoso pittore russo vissuto a cavallo tra l'800 e il 900 e fondatore dell'astrattismo, è racchiusa tutta l'essenza della sua arte. Ciò che voleva esprimere nei suoi quadri infatti, è la sua teoria di un nesso tra le opere d'arte e la dimensione spirituale. Ciò che affermava era che il colore potesse dare una vibrazione energetica tale da arrivare a toccare l'anima. Il colore percepito non solo con la vista, ma il colore che ha anche un sapore, un odore e...un suono. Nelle sue opere sarà sempre più evidente il collegamento con la musica: paesaggi cromatici astratti ricchi di sfumature, di evanescenze...i colori sono strumenti musicali: il giallo, prorompente, paragonato alla tromba; l'azzurro, distante, è un flauto; il rosso, caldo irrequieto, il suono di una tuba; l'arancione è l'energia di una campana o di un contralto; il verde, opulento, tranquillo, un violino; il viola, instabile, un corno inglese o un fagotto; il blu, profondo, paragonabile al violoncello; il nero è un non-colore ma fa risaltare gli altri; il bianco è la battuta di pausa...

Il bellissimo olio su tela "Transverse Line" così come le altre sue suggestive composizioni, sono note musicali che esplodono nello spazio e la chiave di lettura per poterle "ascoltare" sono i colori usati.

E non è follia questa teoria. Infatti un team di neuroscienziati britannici ha dimostrato che quello che affermava kandinsky è possibile. Dalla ricerca emerge che in alcune persone il cervello ha una particolare abilità, quella di incrociare le sensazioni, combinando suoni ed immagini tanto da vivere un'esperienza molto più intensamente: si chiama sinestesia.


Queste persone possono davvero "sentire" un quadro di Kandisky...BEATI LORO!


(C.Orecchini )

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