mercoledì

Gesù e il Divino Femminile



ph Thesun

Nel 2008 in Giordania sono state ritrovate delle tavolette di piombo che conterrebbero i più antichi riferimenti a Gesù, in un ruolo del tutto nuovo

Un piccolo libro dalle pesanti pagine di metallo incise e rilegate con degli anelli, risalenti a 2000 anni fa, una nuova visione del ruolo storico e religioso del Messia emersa dalla complessa traduzione dall'antico linguaggio paleo-ebraico, e una storia controversa che ha visto più volte mettere in discussione l'originalità delle tavolette. Ma i ricercatori dell'Università del Surrey, con dei test altamente tecnologici, sembrerebbero aver confutato ogni dubbio dimostrando la veridicità della provenienza e del periodo di realizzazione del manufatto. A supporto di ciò, uno dei più grandi studiosi dei Rotoli del Mar Morto, Hugh Schonfield, aveva previsto il ritrovamento di un codice di metallo. La straordinarietà del rinvenimento sta nel fatto che il contenuto testimonierebbe che il Cristo non stesse particolarmente cercando di dare vita a una nuova religione ma si stesse piuttosto impegnando a ripristinare il culto millenario del Tempio di Salomone, persosi nelle riforme (e nelle distruzioni) avvenute nel tempo precedente la sua nascita. Nelle tavole, oltre al nome di Gesù, viene riportato anche quello dei discepoli Giovanni, Giacomo e Pietro. L'antica tradizione che il Messia, secondo quanto riportato nei codici, stava tentando di recuperare, riprendeva i valori del Re Davide (padre di Salomone), e una parte più antica di questi si riferivano alla fede nel Divino Femminile, entità che coincideva con lo Spirito Santo: a motivo di questo, il gran numero di donne coinvolte nella missione del Cristo. Pensiamo anche al fatto che il Dio della “Genesi” è descritto sia maschile che femminile, tant'è che gli studiosi hanno concluso che un vero e proprio monoteismo sia iniziato soltanto dopo l'Esodo (1300-1200 a.C.). Va sottolineato come le nuove testimonianze non contraddicano affatto quelle che abbiamo avuto sinora, ma si concentrino ed evidenzino un aspetto del ruolo di Gesù più occupato a preservare un antico fondamento ebreo, piuttosto che come promotore di una nuova religione. Questo potrebbe però portare a cambiare la prospettiva iniziale rispetto alla sua funzione storica nello sviluppo del Cristianesimo.

(C.Orecchini) 
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